Purtroppo viviamo un’epoca nella quale le notizie di cronaca che parlano di aggressioni, stalking e bullismo imperversano e sempre più frequentemente, siamo indotti a pensare in che modo potremmo tutelare noi stessi e le persone che amiamo.
Come insegnare ai nostri figli a difendersi o aiutare noi stessi a non diventare un bersaglio della violenza?
Con questi percorsi di apprendimento delle tecniche di autodifesa e con il know how accresciuto negli anni, attraverso certificazioni conseguite in più parti d’Italia, Giancarlo Novati attraverso la sua scuola di formazione, risponde a questa esigenza, quella della Difesa Personale.
Dalle tecniche di riscaldamento e di potenziamento fisico, i nostri percorsi formativi vi introdurranno alle principali tecniche di difesa, volte a prevenire e a contrastare diversi potenziali attacchi da parte di malintenzionati.
Percorsi formativi completi e utili, con un approccio realistico e pratico alle attuali tecniche di difesa contro le aggressioni.
Non ci si aspetta mai di venire aggrediti… fino a quando non succede: se ti puntassero un coltello alla gola o ti attaccassero alle spalle, sapresti cosa fare?
Per ogni uomo o donna consapevole della crescita esponenziale che la microcriminalità ha subito in Italia e in Europa in questi ultimi anni… risulta evidente la necessità di imparare a mantenere i nervi saldi in una situazione di pericolo reale, e a reagire nel modo più opportuno per proteggere se stessi e i propri cari.
I percorsi formativi tenuti dalla Scuola di formazione Giancarlo Novati, rispondono a questa pressante esigenza con tecniche pratiche di difesa personale che si sono rivelate straordinariamente efficaci in circostanze problematiche di questo tipo. Vediamo quali sono i suoi vantaggi
A volte l’eccessivo formalismo e l’esasperata ricerca della perfezione, che caratterizzano le arti marziali tradizionali (come ad esempio, il Karate), possono rappresentare un serio ostacolo quando occorre reagire con rapidità e prontezza di fronte alle imprevedibili dinamiche che caratterizzano uno scontro reale.
Senza alcun dubbio ci sono esperti di arti marziali tradizionali che sanno difendersi efficacemente… ma quanto tempo è necessario per diventare esperti in queste discipline?
Nelle arti marziali tradizionali, i movimenti sono complessi e, in buona misura, “artificiosi”. Inoltre, per l’esecuzione di parecchie tecniche è richiesta una vera e propria trasformazione del corpo: basti pensare agli esercizi di divaricazione indispensabili per poter sferrare i calci alti del Karate o del Taekwondo. È ovvio, quindi, che per raggiungere il livello di efficacia in un’arte marziale tradizionale sono necessari parecchi anni di studio, di allenamento e di condizionamento fisico.
Il percorso formativo tenuto da Giancarlo Novati invece, si basa su movimenti naturali e su reazioni istintive. Per questo motivo, i tempi di apprendimento sono infinitamente più rapidi.
Difatto le tecniche insegnate non sono considerate arti marziali in senso stretto, proprio perché non è un’arte. I Kata del Karate e delle arti marziali tradizionali sono molto belli come espressione artistica e come forma di educazione ma, quando si tratta di prepararsi ad uno scontro reale, occorre allenarsi in un altro modo.
Nei nostri percorsi formativi, lo studio e l’allenamento sono interamente dedicati alle tecniche e alle strategie più idonee per affrontare situazioni di pericolo reale. Per questo motivo, il praticante è in grado di raggiungere molto rapidamente quello che possiamo definire il livello di efficacia pratica. In genere, si parla di pochi mesi.
Non dimentichiamoci che tali tecnichevengono utilizzate per l’addestramento dei soldati dell’esercito israeliano al combattimento corpo a corpo. Ed è ovvio che un esercito non può permettersi di aspettare troppo tempo per l’addestramento dei suoi soldati.
Gli sport da combattimento come la Kickboxing, il Pugilato, il Karate Sportivo, le Arti Marziali Miste (MMA), ecc. sono perfetti per la loro finalità, ovvero, quella di fare sport.
Il problema principale è che la difesa personale non è uno sport!
Di regola, il tempo che i praticanti di sport da combattimento dedicano allo studio di tecniche di autodifesa reale è molto scarso, se non addirittura nullo. Queste persone sono solite investire tutto il loro tempo e le loro energie nell’allenamento di tecniche adatte a vincere incontri e a portare a casa medaglie.
Infatti, non sono pochi i campioni di sport da combattimento che se la sono vista veramente brutta durante risse e scontri reali, nell’ambito dei quali non esistono le regole alle quali sono abituati sul ring.
Ad esempio, negli sport da combattimento non è consentito colpire i punti vitali del corpo umano poiché si produrrebbero gravi incidenti. Di conseguenza, i combattenti sportivi non allenano tali tecniche.
Tuttavia, in una situazione reale nella quale la vita è in pericolo e non è possibile fuggire (come quando si rischia di ricevere una coltellata)… è necessario difendersi con le tecniche più efficaci per neutralizzare l’aggressore. Ecco quindi che i punti vitali del suo corpo diventano i primi bersagli da colpire.
Era solo un piccolo esempio, ma del tutto sufficiente per capire che, mentre gli sport da combattimento si focalizzano esclusivamente sull’incontro sportivo, il nostro percorso formativo si focalizza su accadimenti reali.